BAD SECTOR
Come ogni dispositivo, anche il disco fisso è
soggetto a usura, errori e malfunzionamenti. Può succedere che
siano persi o rovinati alcuni dati nell’hard disk. Per certi tipi di
problemi è possibile intervenire e riparare all’errore, in altri
casi invece si deve necessariamente sostituire il disco.
Uno degli errori più frequenti è noto come BAD SECTOR
(settore “cattivo”, rovinato). Quando viene segnalato questo errore
significa che i dati memorizzati nel bad sector sono stati persi. Quindi
si deve controllare periodicamente il disco, prima di memorizzare le
informazioni, in modo da non utilizzare i settori rovinati. Windows
fornisce un programma che controlla e ripristina alcuni tipi di errori:
SCANDISK.
Per capire meglio quali sono i problemi più frequenti facciamo
un semplice esempio. Facciamo la copia di alcuni file in un vecchio
floppy disk. La copia dei file va a buon fine, quindi siamo convinti
che tutto abbia funzionato per il meglio: Windows non segnala errori.
Cancelliamo i file dall’hard disk. Dopo un certo tempo (un giorno, un
mese, un anno, ecc.) abbiamo bisogno dei file registrati sul floppy
disk. Inseriamo il dischetto nel driver e apriamo esplora risorse. Quando
tentiamo di far leggere i dati su A:, il programma ci avverte che il
dischetto è rovinato, utilizzando il seguente messaggio: IMPOSSIBILE
LEGGERE SU A:, o altri messaggi simili. Questo significa che i file
memorizzati nel floppy sono persi: è impossibile recuperarli,
dobbiamo rassegnarci e creare da zero i file. Quello che si può
fare è tentare di recuperare il floppy disk. In realtà
conviene buttare il dischetto e comprarne un altro, spendendo circa
mille lire, ma nel caso dell’hard disk la cifra sale intorno alle trecentomila
lire. Il primo tentativo è utilizzare il programma SCANDISK.
Questa applicazione controlla l’intera superficie del disco (sia floppy
che disco rigido) e segnala se ci sono errori. Nel caso vengano trovati
degli errori, il programma tenta di sistemare il settore difettoso.
Se si tratta di un problema non grave il settore sarà ripristinato,
altrimenti sarà “bollato” come BAD SECTOR. In ogni caso, i file
memorizzati in quel settore sono persi, sia che venga ripristinato il
settore, sia che venga bollato. Quindi SCANDISK non è un programma
per recuperare i dati, ma permette di verificare l’integrità
di un disco. Inoltre, eseguendo questa applicazione periodicamente (soprattutto
sull’hard disk), le parti rovinate del disco vengono sistemate o bollate.
Il vantaggio è che si è sicuri di registrare i dati nelle
zone del disco che non sono rovinate, infatti, tutti i settori “bollati”,
non sono utilizzati per memorizzare i file. Nei dischi rigidi dovrebbe
succedere raramente di trovare bad sector, facendo il controllo con
SCANDISK dovrebbe risultare tutto a posto, soprattutto con i dischi
nuovi.
Il secondo tentativo che si può fare è formattare il disco.
Ovviamente con questo sistema verranno persi tutti i dati, anche quelli
dei settori non rovinati. Nella maggior parte dei casi però,
la formattazione sistema il disco in modo che utilizzando SCANDISK non
siano più segnalati bad sector. In questi casi è molto
importante che il disco sia diviso in partizioni (capitolo 5). Dopo
la formattazione del disco non dovrebbero più essere segnalati
errori.
Il caso preoccupante è quando né SCANDISK né la
formattazione sistemano i problemi. Ripetendo il controllo sul disco
vengono segnalati sempre nuovi errori. Questo è il segnale che
in genere precede la rottura totale del dispositivo. Se il disco è
nuovo e in garanzia conviene portare il dispositivo al rivenditore e
farlo sostituire. Se il disco non è più in garanzia conviene
cominciare a pensare di acquistarne un altro, e al più presto
fare un back up dei dati, prima che sia troppo tardi.
Nel caso del disco non in garanzia c’è un ultimo tentativo da
provare (l’ultima speranza): fare la formattazione “a basso livello”.
Tra i vari comandi del BIOS, in genere si trova anche FORMATTAZIONE
A BASSO LIVELLO. Questa operazione non è esattamente quello che
viene fatto dal produttore e non deve essere adoperata se non nel caso
estremo, cioè quando non c’è più niente da fare.
Questo comando è sconsigliato in ogni altro caso, perché
potrebbe causare dei problemi.
I dispositivi più recenti utilizzano un
sistema automatico di rimappatura dei settori difettosi: mentre si memorizzano
le informazioni sul disco, vengono controllati i settori. Se un settore
risulta inaffidabile, i file contenuti nel settore stesso vengono copiati
in un altro settore in un’area del disco che normalmente è inaccessibile.
Questo avviene senza che l’utente se ne renda conto (in modo trasparente
all’utente). La dimensione di quest’area riservata dipende dal dispositivo,
ma di solito è sufficientemente grande per contenere gli errori
che si possono verificare con l’utilizzo normale del disco. Gli errori
sono segnalati all’utente solo quando quest’area è completamente
esaurita. La formattazione a basso livello verifica l’affidabilità
dei settori ed esclude quelli inaffidabili.
Gli errori cui è possibile rimediare sono
di tipo software, ma si possono verificare anche errori di tipo hardware.
Per esempio si è visto che le testine non devono mai toccare
la superficie del disco, qualora ciò succedesse si verificherebbe
un errore chiamato LANDING (atterraggio) al quale non c’è rimedio.
Un altro problema grave è l’usura dello stato magnetico dei piatti.
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